E che il lieto fine abbia inizio

Caterina aprì gli occhi. Fuori era ancora buio ma ormai era sveglia.  Armageddon, per tutti Arma,  che dormiva per buona parte della giornata, stava strofinandosi contro il suo viso. Una gioia improvvisa l’assalì al pensiero della giornata che l’aspettava e saltò giù dal letto. Si avvicinò alla finestra seguita da Arma. Scostò le tende sperando di trovare tutto imbiancato dalla neve. Un po’ delusa accettò la nebbia che le faceva vedere a stento il palazzo di fronte. “Non importa” disse rivolta al micio “Natale è Natale anche senza neve”. La casa era avvolta dal silenzio. Andò nel salotto e guardò l’albero che troneggiava in un angolo. Un vero abete vestito a festa per l’occasione: piccoli angeli, cuori di carta ritagliati, meravigliose palline di vetro multicolori (una le era scivolata dalle mani e si era rotta in mille pezzi e lei era rimasta incantata ad ammirarne la delicatezza). Le lucine erano state spente per la notte ma papà le avrebbe riaccese. Guardò i regali, chiusi nelle loro brillanti carte. Assaporava quel momento e gioiva nell’immaginare quel che sarebbe accaduto. Il vestito nuovo, la mamma che cucinava piatti deliziosi. Poi sarebbe arrivata la nonna e, insieme a lei, il suo più bel regalo: lo zio Alberto. Caterina lo adorava; era simpatico, giocava con lei, aveva sempre tempo per lei, tranne quando si allontanava per andare a #fumare e tornando le diceva “Tu non lo fare mai! Capito!”. Lei rispondeva che, allora, neanche lui avrebbe dovuto fumare ma Alberto scuoteva le spalle e sorridendo diceva “Un giorno smetterò!”. Alberto era stato parte della sua piccola vita sino all’anno precedente quando, per lavoro, era finito in un posto lontanissimo, non ne ricordava il nome ma era vicino all’Argentina. Era eccitatissima all’idea di rivederlo, di riabbracciarlo, di giocare, di ascoltare le sue storie che facevano ridere tutti. E poi non vedeva l’ora che aprisse il regalo che lei aveva comperato per lui e di cui era così fiera. L’aveva deciso dopo che suo padre aveva smesso di fumare leggendo un libro e lei ne era stata così felice. Con i soldi che papà aveva risparmiato la mamma gli aveva comperato una bicicletta nuova. E lei aveva comperato lo stesso libro per lo zio Alberto, sicura che avrebbe fatto la stessa magia. “Arma, che giornata splendida sarà! Vieni, andiamo a vestirci”.

Tratto da ” Racconti di fumo” di Francesca Cesati